Quanta parte dell'antica Persia era schiava?

Answers

04/29/2024
Malonis Portnoff

Non c'è un buon modo per saperlo.

Talvolta si afferma che Ciro la grande schiavitù vietata nel suo impero, ma (come vedrai nel link) questo è un molto lettura ottimistica di un particolare testo - e sappiamo da altre fonti che nella maggior parte dell'impero, almeno, la schiavitù ha continuato a essere un fatto della vita.

Detto questo, ci sono alcuni record, in particolare il Archivi di Persepoli, il che indica abbastanza chiaramente che un sacco di lavoro che nei paesi contemporanei - in particolare in Grecia - che sarebbe stato svolto da schiavi, è stato svolto da lavoro gratuito retribuito in Persia. I persiani tendevano a considerarsi come un'élite speciale all'interno dell'impero ed erano orgogliosi della loro cultura distinta - che, avendo avuto origine nelle steppe e nelle colline piuttosto che tra agricoltori e cittadini stabiliti, non sembra essere basata sull'uso routinario di lavoro degli schiavi familiare in Grecia, Roma, Fenicia o Mesopotamia.

Pertanto, la stessa Persia - il territorio di origine dei persiani etnici - sembra aver avuto meno schiavi rispetto alle altre regioni contemporanee. Tuttavia, non possiamo facilmente assegnare numeri a quel "minor numero", le nostre fonti sono piuttosto imprevedibili.

Inoltre non sappiamo se l'impero persiano nel suo insieme avesse meno schiavi rispetto al resto del mondo antico - o se i persiani semplicemente delegassero l'attività sporca di possedere e gestire gli schiavi ai popoli soggetti. Un'analogia potrebbe essere quella dei mongoli, sotto la cui dominazione la schiavitù come istituzione fiorì anche se i mongoli etnici tendevano a non accumulare grandi gruppi di schiavi alla maniera dei plutocrati romani. Dal momento che l'impero includeva molti luoghi (Asia Minore, Levante e Mesopotamia) in cui fioriva la schiavitù, è possibile che la maggior parte dei persiani raccolse semplicemente il profitti della tratta degli schiavi piuttosto che possedere schiavi in ​​gran numero stessi. Abbiamo una manciata di prove anche per gli stessi nobili persiani che possedevano gli stessi schiavi: Senofonte, per esempio, menziona che quando il satrap Tissaphernes arrivò a un orzo, portò un grande entourage di schiavi (Anabasi 2.13.17), e Arshama il Satrap d'Egitto - l'unico persiano la cui corrispondenza è sopravvissuta - scrive lettere riguardanti i suoi stessi schiavi e quelli degli altri persiani (TAD A6.3 e A6.7).

Nella Grecia contemporanea (e successivamente a Roma) la percentuale della popolazione asservita variava molto a seconda delle circostanze: all'indomani di una lunga guerra, quando i prigionieri erano abbondanti, il numero di schiavi sarebbe stato enorme. In alcuni casi sembra che il 40-50% della popolazione non fosse libero (ad esempio in Italia dopo che le guerre puniche e le guerre macedoni avevano prodotto enormi eccedenze di schiavi). Altre volte la percentuale era molto più bassa: nell'Egitto romano (uno dei pochi posti in cui abbiamo qualcosa come statistiche reali) solo il 10% circa della popolazione era schiava. È ragionevole supporre che l'impero persiano abbia subito fluttuazioni simili: c'erano più schiavi disponibili quando l'impero si espandeva e meno quando era stagnante o in contrazione.

Tubb Ratulowski
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